Finalità e risultati attesi
Con il progetto si prevede di ottenere la messa a punto di un bioreattore innovativo per la produzione di vermicompost, solido e liquido, da realizzare e applicare in due aziende agricole toscane.
La quantità di prodotto così ottenuto dipenderà da quanti scarti orticoli vengono riciclati nel sistema e, in ogni caso, si ritiene che la quantità di compost solido autoprodotto sarà sufficiente al trattamento delle giovani piantine per almeno quattro cicli colturali. Quello liquido, essendo altamente concentrato, dovrà essere diluito dal 50 al 70 % prima di essere utilizzato come biostimolante. Pertanto, si intende determinare la caratterizzazione chimica e microbiologica del vermicompost, al fine di definire un protocollo d’uso.
Da un punto di vista produttivo, con l’impiego del vermicompost, ci attendiamo un aumento del 10% della resa e della qualità di ortaggi da foglia e da frutto, coltivati in suolo e in fuori suolo. È, inoltre, attesa una riduzione, di circa il 30%, dell’uso di concimi e prodotti fitosanitari.
Le aziende agricole avranno un doppio beneficio economico: da una parte ridurranno la quantità di rifiuti da smaltire, con conseguente riduzione dei costi, e dall’altra, otterranno in azienda nuovi input di produzione, con l’aumento del valore aggiunto del prodotto orticolo ottenuto.
Conseguentemente al consumo degli ortaggi, prodotti con l’ausilio del bioreattore innovativo, si ipotizza un miglioramento di almeno il 15% dei parametri bioumorali di rischio per le malattie cronico-degenerative, della sintomatologia gastrointestinale, della qualità della vita e del profilo del microbiota in termini di specie microbiche considerate salutari per la prevenzione delle malattie cronico-degenerative.
Inoltre, è prevista la divulgazione dei risultati acquisiti al numero più ampio possibile di stakeholders, comprendenti consulenti del settore, operatori dell’abito agricolo, professionisti e hobbisti.
Ultimo aggiornamento
08.05.2024